A prova di genio

3 marzo, 2011

Realizzi di essere una fan con la F maiuscola quando, fra gli scaffali di dvd, senti il ragazzino dietro di te chiedere al commesso “Deathproof” di Tarantino.
Tu non solo ti volti a guardarlo con estrema ammirazione, ma devi lottare duro contro l’impulso di lanciarti in un eloquio entusiasta sulla fottuta genialità di quell’uomo.

A grande richiesta

2 febbraio, 2011

Mi si rimprovera che il blog non ha articoli nuovi da un pezzo.

Ecco fatto.

La mia Casa editrice è diversa.

30 ottobre, 2010

La mia Casa editrice è diversa.
La mia Casa editrice ti fa un roll-up di 2×2 da stendere alle tue  presentazioni.
La mia Casa editrice ti dà questo roll-up con tanto telaio di sostegno e sciccosissima sacca zippata con i manici.
Porto il roll-up a Roma e la mia Casa editrice, che è diversa, mi dice “tranquilla, ubriacati serenamente per Trastevere, senza preoccuparti di spallarti in giro sta rottura, ti spediamo il pacco noi a casa, in settimana”.
La mia Casa editrice è così diversa che ha un concetto di “settimana” che esula dalla mia comprensione.
Ne passano 2, di settimane.
Poi 3, 5, 8, 11, 16.
Sedici.
Scrivo una mail garbata.
Poi una un filino meno garbata.
Infine, una null’affatto garbata.
Malcelando disappunto e bestemmie, (non si può dire sia il mio forte) un considerevole numero di mail dopo, arriva un tubo incelofanato.

E’ da giorni che lo guardo con sospetto, incapace di aprirlo.
La grossa scritta TNT in neretto sul fianco non mi suggerisce nulla di buono.

(nel caso avessi un guizzo di coraggio, e nel caso sopravvivessi, e nel caso mai mi servisse ancora, ho il vago sentore che la mia Casa editrice sarà diversa per forza. Dopo questa, quelli de “La Caravella” mi buttano a mare senza ciambella. Peggio per loro, dico io: una che tira rime a braccio così, dove.)

Inverno mediatico

25 ottobre, 2010

Lunedi:  “Grande Fratello”.
Martedì:  “X Factor”.
Mercoledi:  “L’Isola dei Famosi”.
Giovedi:  “Chi ha incastrato Peter Pan”.
Venerdi:  “Io Canto”.
Sabato:  “Amici”.

Prevedo un inverno esageratamente lungo e noioso.
Per il piccolo T, intendo.

Su Facebook

12 ottobre, 2010

Sto svaccatamente aspettando che il riso si cuocia, allineando le pietre colorate di Bejeweled e sperando di sfondare il tetto dei 400.000 punti, quando un “tuc” sordo mi avvisa della presenza di un messaggio in chat.
Metto in pausa.

– ciao sara, sto disperatamente cercando il tuo libro!!!!
– orpo, hai provato da Antonini, in Corso, di fronte al bar Torino? (ndr. principale libreria di Gorizia per età, visibilità e capienza)
– no, ora ci vado, grazie.
– …
– casa editrice?? titolo?
– …

Ho il dubbio di non aver compreso bene.
Forse voleva intendere che stava disperatamente cercando di farlo comparire per incanto sul termosifone del suo bagno, nell’attesa fra uno sforzo e l’altro.

 

SexandH&M

29 giugno, 2010

Bologna è una strada lucida di pioggia incessante.
Bologna è un portico che ti ripara, una cartina che tieni sulla testa e che ti si scioglie tra un incrocio e l’altro.
Bologna è arte, è storia, mattoncini arancioni, torri pendenti.
Bologna è una stazione dei treni con un orologio fermo sulle 10.25.
Bologna è il mercatino della Montagnola, che – ravana ravana –  con 20 euro torni in albergo con 4 borse.
Bologna è una stanza con 5 letti sommersi di vestiti, che poi ti scambi, per trovare la combinazione giusta per la serata.
Bologna è tagliatelle al ragù e Sangiovese.
Bologna è dire “usciamo giusto per cena e non rientriamo tardissimo” e poi, ovviamente, fare le 4 di mattina.
Bologna è il Roxy Bar.
Ma non quello originale, che là adesso ci hanno aperto un negozio di elettrodomestici.
Bologna è chupiti colorati e foto con le facce da culo.
Bologna è una chiesa sconsacrata che serve mojito e caipifragola.
Bologna è brulichio, è universitari, è profumi giovani.
Bologna è un cocktail rovesciato nello stivale, che ti bagna l’unico indumento che potevi vantare asciutto. (ndr. il calzino arancione fastidio che tutti i presenti noteranno di te mentre svuoti e sgoccioli l’interno del tuo Justin pregno di alcool)
Bologna è una macchina fotografica persa e poi scandalosamente ritrovata.
Bologna è un Moment da dividere in due smozzicandolo con i denti.
Bologna è un H&M che ci rifugia da questi fradici 15 gradi fuori stagione.
Bologna è Giulia che, sbandierando una gruccia con dei terribili pantacollant si illumina e propone uno strepitoso ammazzatempo per l’oretta che ci separa dal nostro treno per il rientro.

E il sole torna di botto, se non altro, sui nostri faccioni scemi.

Weekend SexandtheCity.

18 giugno, 2010

Abbiamo cominciato anni fa prendendo un volo per Roma.
Qualche anno dopo, ci siamo concesse un weekendone a Firenze.
Domani si parte in treno per una rapida duegiorni a Bologna.

Ho il sospetto che, di questo passo, il prossimo anno al massimo caschiamo a Fossalon.
In giornata.

14 giugno, 2010

Utilissima la mia nuova ciclette.
Una nota di merito va al comodissimo sellino.
Ci sta una pila esagerata di roba da stirare.

Praticamente un genio.

12 giugno, 2010

Si dice che il dentifricio abbia delle miracolose proprietà astringenti.
Ci credo poco e, nel mentre, con il polpastrello sazio di Colgate picchietto caparbia il mento costellato di brufoli da “lapubertàèfinitadaun’eternitàmailmarchesebussaunavoltaalmese”.

A dir il vero, la cosa non avrebbe meritato neppure tutta questa attenzione, se – un secondo più tardi – non avessi deciso di togliermi le lenti a contatto.

Filosofia sopraffina.

30 Maggio, 2010

Mi hanno scoperta, mi hanno letta, mi hanno ammiccato, mi hanno pubblicato.
In brevissimo, mi ritrovo centrifugata in un mondo estraneo. E fantastico.
E la paura di un’insicura come me non mi fa godere appieno del momento.
Mi fa temere di non essere all’altezza delle aspettative.
Mi fa temere di non potere offrire di meglio, o semplicemente di più.
Mi fa temere di essere scoperta, letta, dimenticata.  

“Durerò il tempo di una puzzetta, me lo sento”
Parlavo così, al piccolo T., già la sera della prima presentazione, quando nemmeno l’entusiasmo incontaminato di allora riusciva a travolgermi completamente.
Lui se n’era stato zitto per qualche secondo, come al suo solito.
Come cercando la risposta giusta ai miei dubbi.
O perlomeno qualcosa che mi distraesse da questi.

“Sottovaluti una cosa importante”, aveva esordito poi senza troppe esitazioni.
“Ci sono 3 tipi di puzzette.”
“Ce n’è una che fa tanto casino e basta, insomma.. stringi stringi non è che sia effettivamente un granchè.
Poi c’è la puzzetta silenziosa, invece, che però si sente.
Uuh, se si sente.
Ma anche quella.. dura per un po’ e poi scompare così com’è venuta.
E tutto torna come prima.
Tu, amore, non fai parte nè del primo nè del secondo gruppo.
Tu sei la puzzetta numero 3.”

“oddio.. e cioè??”

“Tu sei la puzzetta che lascia la riga indelebile sulla mutanda”.

Filosofie di vita d’impatto come le sue, ditemi chi.